Español: Obelisco conmemorativo de la batalla de 1734.
Français : L'obélisque de Charles à Bitonto, construit pour commémorer la victoire de 1734.
Italiano: L'Obelisco Carolino a Bitonto, fatto erigere da Carlo III di Borbone in seguito alla battaglia di Bitonto per commemorare la vittoria borbonica del 1734.
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Autor
Antonio Castellano
Le quattro facce rettangolari dell'Obelisco Carolino, sul quale s'imposta la piramide, sono rivestite di marmi di Genova e di pietra di color mischio tratta nel territorio bitontino da una cava esistente presso la chiesa della Madonna delle Grazie, portano per ogni lato delle iscrizioni latine che si vogliono dettate dal Mazzocchi per incarico del Tanucci, ovvero dallo stesso ministro di S.M. Re Carlo di Borbone.
L'epigrafe dedicatoria, posta sul lato del basamento volto a mezzogiorno, verso la città, così ricorda il sovrano:
Carolo Hispaniarum Infanti / Neapolitanorum et Siculorum Regi / Parmentium
Placentinorum Castrentium Duci / Magno Aetruscorum Principi / quodhispanici exercitus imperator / Germanos deleveril / italicam libertatem fundaverit
/ Appuli Calabrique signum / extulerunt.
Quella posta ad ovest descrive le vicende della battaglia che concluse la conquista del Regno:
Germarzorunt militum / hic / justo numero certanium / hispanica virtus /
partem minimatn trucidavit / reliquos fortiter captos servavit / rei gestae nuntium
ex captivis / ad Germaniae regem / humaniter ablegavit / anno salutis
MDCCXXXIV.
Così suona l'epigrafe rivolta a settentrione:
Philippo V / Hispan. Indiar. Siciliae / utriusque / regi / potentissimo / pio
/ felici / quod / Afris domitis / neapolitanum regnum / devictis / iusto bello
Germanis / receperit / et Carolo filio optimo / italicis pridem / ditionibus aucto /
adsignaverit / monumentum victoriae / poni laetantes / populi voluerunt.
Quella a levante ricorda il vincitore della battaglia:
Iosepho Carillo / comiti Montemar / quod / eius opera / ductu consilio /
Hispani Germanorum cuncta / subegerint / VIII Kal. J unii / a. s. MDCCXXXIV
/ Regi iussu / honos habitus.
La snella piramide, che affida alla sobrietà delle linee la sua composta eleganza architettonica, è decorata da mascheroni e da trofei simboleggianti la vittoria. Il culmine dell'obelisco, alquanto svasato, sostiene una corona poggiante su quattro stemmi borbonici.
L'altezza dell'obelisco, secondo quanto riferisce il Senatore, fu stabilita in 72 palmi napoletani. L'infelice scelta del materiale tufaceo impiegato nell'ossatura della piramide ha causato, durante i secoli, diversi danni al pesante rivestimento marmoreo del monumento di questo, completato vent'anni dopo la sua erezione, prevedeva la caduta, stante la cattiva qualità della pietra adoperata, il Galanti nella Relazione Ufficiale inviata a Ferdinando IV il 1780. Il 1861, l'obelisco veniva radicalmente restaurato. Un altro restauro occorse il 1928.
L'ultimo risale al 1957 ed avvenne perché un fulmine, caduto sull'obelisco, ne scoprì il rivestimento di una faccia e ridusse in frantumi l'epigrafe del basamento posta sul lato a mezzogiorno.
L'obelisco carolino, oggi, è al centro della vasta piazza antistante al nuovo santuario dei SS. Medici. E' alto m. 19 dal piano di calpestio nel quale gli ultimi lavori stradali hanno inglobato il primo gradino dei quattro originari. Pur se circondato da moderne ed alte costruzioni che ne condizionano lo slancio architettonico e ne attutiscono l'eleganza decorativa, l'obelisco carolino è degno di ammirazione ed è tra i più noti monumenti di Bitonto.
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